giovedì 12 ottobre 2017





Attimi rubati

Sono a casa di una cliente che conosco da qualche anno. Una platea varia e simpatica, dalle trentenni incuriosite e festose ad un paio di donne in menopausa.
“Io sono la più vecchia di tutte - mi dice Angela, mentre siamo in esilio sul balcone a fumarci una sigaretta in attesa delle ritardatarie - ho 65 anni”
Qualche ruga non ha mai impensierito nessuno, tantomeno me.
“Io sono la cognata (della padrona di casa, n.d.a.), m’aveva raccontato, l’altra volta, quando avete fatto l’altra riunione…e mi sembrava una cosa interessante. Pure se magari, per me non c’è niente...”

Sorrido e ringrazio. Qualche parola rassicurante sul fatto che la sessualità non ha età, e che forse anche per lei ci sarà qualcosa, se non un prodotto, qualche informazione utile.

“Ah, prima di cominciare, devo fare una telefonata, faccio in tempo?”

Certo, si, fai pure.
“No, sai, devo dire una cosa a mio figlio…”

Compone il numero.
“A’ Cla’, so’ io, so mamma, stammi a sentì…ritira i panni, che sta a veni a piove’, lo vedi il cielo?”

“…”
“Sto a casa de Valeria, siamo a fà la riunione, siamo a comincia’…sentire, ritira i panni, metti la camicia di tuo padre sulla sedia…si, si, la appendi sulla sedia e la metti vicino al termosifone, no attaccata, se no si brucia, però ricordate, eh, che così domani s’é asciugata…capito Cla’, ricordate la camicia. Tutte l’altre cose le metti sopra ai termosifoni, così, si, ce le appoggi sopra, ma la camicia no! Ricordate la camicia, staccata dal termosifone!”

“…”
“Si, si, hai capito, si? fammi andrà, che mo’ se comincia…ah, a Cla’, che te serve qualche cosa? Che te compro? ’n’olio, na cremina, na candela…un vibratore?”

“…”
“Vabbè, come la vuoi?”

“…”
“vabbè, dai, ti lascio, ricordate la camicia…”

Chiude il telefono e incrocia il mio sguardo tra il sorpreso e il divertito.

“Mi fijio, ha detto che vuole la candela…alla vaniglia."